Cosa sono le Tecniche Ipnotiche Rapide?
"Tutto nella vita è ipnosi. Le persone non sono semplicemente in trance o coscienti, ma si muovono costantemente da uno stato di trance all’altro. Abbiamo trance per lavorare, per relazionarci, per guidare, per comportarci da genitori e persino trance che sembrano fatte per crearci una serie di problemi".
(Richard Bandler)
Cos’è L’ipnosi?
Secondo ritrovamenti di antiche testimonianze scritte dell’ipnosi abbiamo la certezza che fosse già utilizzata in ambito medico fin dall’Antico Regno di Egitto, circa 3500 anni fa. Lo chiamavano il sonno magico (anche se sonno non è). Ma anche i sofisti greci come Gorgia e Senofonte utilizzavano la Parola come strumento di ingresso in uno stato che rendeva più recettivi e disposti al cambiamento i loro interlocutori. E ancora, i riti Sciamanici di antiche popolazioni africane che utilizzano musica, danza e canto per entrare in stati di Trance spontanea, le dimostrazioni di controllo del dolore da parte dei Fachiri del medio Oriente, le arti marziali dei Monaci guerrieri del Sol Levante, i mantra dei monaci Buddisti tibetani, le preghiere e gli incensi delle messe nella religione cattolica oppure i balli rotanti dei Dervishi Turchi. Questi sono tutti esempi di riti che possono generare in chi li esegue stati spontanei e alterati di coscienza attraverso la suggestione e il respiro.
Fu però Franz Anton Mesmer verso la fine del 1700 che cercò di considerare scientificamente gli stati ipnotici nel tentativo di trovare dei protocolli scientifici razionali e dimostrabili che potessero spiegare gli stati ipnotici. Ad oggi sappiamo che i risultati del suo lavoro furono fortemente viziati dalla sua voglia di trovare a tutti i costi una razionalizzazione ad un fenomeno che di razionale ha ben poco. L'ipnosi e i fenomeni suggestivi, per la loro natura irrazionale e fortemente soggettiva, sono privi di valore scientifico; sono esclusivamente qualitativi, sfuggevoli alle misurazioni oggettive, sviluppando risultati diversi in ogni persona.
L’ipnosi è dunque uno stato alterato della nostra coscienza ma, per quanto questa definizione sia corretta, il suo utilizzo in questa formula la rende poco attraente, quasi spaventosa, agli occhi dell'uomo occidentale moderno. Nella società illuminista e razionalista occidentale vi è una visione quasi mitologica del dominio della ragione e della consapevolezza: Solo logica, razionalità e controllo porteranno l'essere umano ad un futuro più luminoso. Quindi nella nostra società il dire che vi sia qualcosa che ci porti in uno stato alterato di coscienza risulta nell’interpretazione fuorviante che “stato alterato di coscienza” significhi "essere in un stato sconosciuto e fuori controllo”.
Cercherò di chiarire ciò che hai appena letto: Innanzitutto possiamo iniziare a chiederci cos’è la coscienza. La coscienza è l’esserci, il fatto puro e semplice di esistere e di essere nel mondo, il fatto che so che esisto e sento che esisto. Lo stato è una caratteristica della coscienza, il modo in cui la coscienza si trova in un determinato momento. "Alterato", invece, secondo il dizionario indica qualcosa a cui è stato tolto o aggiunto un qualche elemento che ne abbia cambiato la forma o la funzione. Quindi essere in uno stato alterato di coscienza significa semplicemente essere presenti in modo diverso. Non è una perdita di controllo ma un movimento volontario di focalizzazione delle nostre risorse.
La mente è un Sistema che possiede delle capacità straordinarie di pensiero ma, in uno stato di coscienza normale, è costretta a pensare molte cose contemporaneamente: mentre stai leggendo questo articolo la tua mente sta contemporaneamente attenta ai suoni che ti circondano, ai pensieri che passano, alla posizione del corpo nello spazio, alla temperatura esterna, la fame, la sete i bisogni fisiologici, e ovviamente pronta a reagire in millesimi di secondo a stimoli inaspettati . All’interno di uno stato alterato di coscienza (o stato ipnotico) invece la nostra mente è capace di focalizzare le sue energie su un singolo compito o scopo e quindi potenziare in maniera anche massiccia le nostre performance. Questo è lo stato ipnotico: uno spazio temporale in cui la nostra mente riesce a concentrare le proprie risorse su uno scopo, disperdendone solo una minima quantità.
A cosa serve l’ipnosi?
Nel mio lavoro utilizzo l’ipnosi per creare nella persona che me lo chiede uno stato volontario di totale "concentrazione rilassata", durante il quale si mantiene perfettamente intatta sia la volontà che lo stato di vigilanza e nel quale la mente riesce a trovare un "luogo" dove concedersi del tempo libera dai pensieri e dallo stress quotidiano, oppure dove sviluppare un particolare stato di concentrazione verso un obiettivo. Per questo l'utilizzo dell'ipnosi può essere un ottimo aiuto per problemi di insonnia, stanchezza, ansia, stress, dolori diffusi o specifici, attività sportive, difficoltà a parlare in pubblico, pensieri costanti e molti altri. Dopo aver guidato la persona alla scoperta del suo "luogo mentale" e attraverso questa esperienza, gli insegno a poterla ripetere in modo autonomo ed utilizzarla a suo piacimento.
Per comprendere il perché l'ipnosi sia cosi utile, prosegui nella lettura.
Per capire a cosa serve l'ipnosi è necessaria una brevissima introduzione alle neuroscienze: noi esseri umani ragioniamo, agiamo e sentiamo grazie ad un costante flusso di informazioni che il nostro cervello raccoglie dal corpo e dal mondo circostante, elaborando tali informazioni produce poi pensieri, emozioni e azioni. Tali informazioni vengono elaborate in modo parallelo da due diversi canali. Il primo è quello più "moderno" e si è sviluppato insieme alla parte del cervello più nuova, quella che ci rende esseri umani. Questa parte si chiama Telencefalo e contiene quello che è chiamato canale Telencefalico o Via Telencefalica. Da qui nascono tutti i ragionamenti coscienti, razionali, consapevoli e volontari. Il secondo canale è invece quello più antico e lo condividiamo con la maggioranza dei mammiferi “evoluti”, possiamo dire che c’è sempre stato e viene chiamato Paleoencefalo. Da qui passa il canale Paleoencefalico o Via Paleoencefalica . Da qui nascono emozioni, sensazioni, istinto, riflessi, percezioni immediate. Qualunque stimolo o informazione elaborato dal nostro cervello passa contemporaneamente in questi due canali. Grazie alle più moderne ricerche nel campo delle Neuroscienze applicate all'attività Psicoterapeutica si è potuto dimostrare quello che in fondo sappiamo da tempo, ovvero che quello che ci guida davvero nella vita sono le sensazioni e le emozioni. Queste ricerche hanno infatti dimostrato che emozioni e sensazioni create dal canale Paleoencefalico possono influire in modo massiccio sui ragionamenti razionali e lineari del Telencefalo. La cosa affascinante è che il Telencefalo influenza, al contrario, una piccola parte delle sensazioni create nel Paleoencefalo.
Da questi risultati è chiaro che, se nella maggioranza dei casi i problemi psicologici dell’essere umano risultano irrazionali alla persona che gli subisce (quante volte sappiamo razionalmente che non dovremmo fare o pensare qualcosa, ma non riusciamo a non farla o non pensarla?), allora andare a tentare di agire un cambiamento solo sulla parte razionale non solo ha meno possibilità di produrre risultati positivi, ma rischia di complicare ulteriormente la situazione allungando i tempi del percorso psicoterapeutico. E’ quindi molto più efficace ed efficiente andare a “parlare” alla parte emotiva della nostra mente. Questo diventa possibile attraverso una buona psicoterapia che applichi le tecniche del linguaggio suggestivo insieme all'utilizzo di metafore, esempi, analogie e supportata dalle tecniche Ipnotiche Rapide.