«Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze» W. Thomas
Possiamo davvero modificare la realtà che ci circonda con il pensiero? La risposta è si! Accade più spesso di quanto possiamo pensare, ognuno di noi lo fa spontaneamente ma non ci si accorge di questa "magia" perché è parte integrante del nostro modo di pensare. Per capire come funziona questo "incantesimo" dobbiamo partire dal concetto teorico che per primo ha definito questo meccanismo: la profezia che si autorealizza.
La profezia che si autorealizza consiste in una predizione che, anche se falsa e infondata, produce gli effetti reali che predice per il semplice fatto di essere stata nominata ed è uno dei fenomeni più affascinanti della psicologia della mente. Benché il nome suggerisca qualcosa di magico, in realtà si tratta di un fenomeno studiato fin dai tempi dei Greci e nelle più disparate discipline, dalla medicina alla pedagogia, dalla sociologia alla psicologia clinica. L' "effetto placebo" è sicuramente il fenomeno di "profezia che si autorealizza" più conosciuto dalla gran parte delle persone e si riferisce al campo della medicina: si tratta di somministrare ad un paziente una sostanza di per sé senza alcun potere curante, tipicamente una pillola di zucchero, che tuttavia produce effetti benefici in chi la assume. Ma la “magia” funziona solo a patto che la persona sia convinta di stare assumendo un vero farmaco (ditelo agli appassionati di medicina omeopatica). Dunque se la persona che assume il farmaco "profetizza" che il farmaco funzionerà, il farmaco funzionerà davvero (ovviamente nei casi di farmaci generici per patologie o disturbi molto leggeri).
Nella storia esistono centinaia di aneddoti collegati alle profezie che si autorealizzano, il mito di Edipo (se non lo conosci puoi leggerlo in breve qui) ne è un esempio illuminante: se i suoi genitori non avessero udito la profezia dell'oracolo e non avessero fatto nulla per contrastarla Edipo non avrebbe poi ucciso suo padre e posseduto sua madre.
Oppure, volete fare un piccolo esperimento? Provate ad andare da due persone diverse, ad esempio Luca e Anna, e "confessate" a Luca che secondo voi Anna ha un debole per lui, poi fate la stessa cosa con Anna. Se siete bravi e convincenti è probabile che i due col tempo cambino atteggiamento nei loro confronti e, a lungo andare, magari finiscano davvero per piacersi. La vostra profezia sul fatto che ci fosse del tenero tra i due, anche se falsa e infondata, si è avverata! Altro esempio: California, 1979. I giornali annunciano un’imminente diminuzione dell’erogazione di benzina, presupponendo un conseguente crollo della disponibilità. Alla notizia, dodici milioni di automobilisti si precipitano a fare il pieno, divenendo cosi la causa stessa del crollo dell'erogazione della benzina e della diminuzione dalla disponibilità di carburante. Col ritorno della calma si scoprì che la diminuzione dell’erogazione sarebbe stata così minima che, da sola, avrebbe provocato un calo della disponibilità irrilevante. Anche qui, il solo fatto che i giornali avessero profetizzato un calo dell'erogazione ha fatto avverare la profezia.
Due esempi più pratici e diffusi:
- il caso di un genitore che inizia a chiedersi se il figlio adolescente abbia qualcosa di strano: dialoga poco, sta meno tempo a tavola, passa ore al telefono. Per verificare la propria supposizione il genitore comincia a fare sempre più domande sulle sue attività, a origliarne le telefonate, a trattenerlo a tavola. Per tutta risposta il figlio inizia a dare informazioni ancora più vaghe, si chiude in camera a ogni telefonata e inizia anche a tardare il sabato sera, ad essere ancora più sfuggente. Questi comportamenti, provocati inconsapevolmente dall’atteggiamento del genitore, non fanno che confermarne i sospetti.
- pensate a quelle volte che vostro figlio si è fatto male e, dandogli un bacio sulla ferita dicendo "vedi che adesso non ti fa più male", il male gli passa molto più in fretta! Non è forse un fantastico esempio di profezia che si autoavvera?
Il solo fatto di aver fatto una previsione o una supposizione, anche se non vera, ha fatto avverare ciò che si era predetto o supposto.
Robert Rosenthal dimostrò scientificamente, per la prima volta, l'esistenza e le conseguenze dell'effetto della profezia che sia autorealizza nell'ambiente della scuola: i risultati del suo esperimento portarono alla scoperta di quello che oggi viene chiamato Effetto Pigmalione.
Negli anni '60 Robert Rosenthal, psicologo e ricercatore americano, dimostrò concretamente l'esistenza di questa "magia della mente" tramite un esperimento destinato a fare storia. Rosenthal dimostrò infatti che le aspettative positive che gli insegnanti hanno sugli studenti finiscono per modellare le capacità cognitive di questi ultimi a prescindere dall'effettiva capacità degli allievi. (leggi qui l'esperimento compiuto da Rosenthal ttps://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Pigmalione ).
Una piccola curiosità è che "la profezia che si autorealizza" ha i suoi corrispettivi negativi: il gemello cattivo dell'effetto placebo è conosciuto come effetto nocebo, ovvero se siamo fortemente convinti di aver male ad una zona del corpo, o di aver ingenito qualcosa di nocivo, è probabile che sentiremo davvero un poco di dolore proprio li dove siamo convinti di averlo. Anche qui, come negli esempi precedenti, a partire da un’aspettativa infondata si producono gli effetti reali attesi.
Come accade per l'effetto nocebo, anche l'effetto pigmalione ha la sua controparte malvagia, stiamo parlando dell'Effetto Lucifero e, più precisamente, del famosissimo esperimento di Philip Zimbardo del 1971 (da cui è stato tratto il film "The Experiment") che dimostrò come in determinate situazioni anche dei bravi ragazzi possono diventare crudeli aguzzini. L'effetto lucifero aveva sconvolto cosi tanto i partecipanti che l’esperimento fu interrotto dopo appena 6 giorni a causa degli episodi violenti emersi (leggi qui l'esperimento di Zimbardo https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_carcerario_di_Stanford ). Com'è stato possibile? Tutto è dipeso dai ruoli affibbiati ai partecipanti e dalle reciproche aspettative delle parti in gioco. Anche qui siamo nel regno della profezia che si autorealizza, dove vige il potere delle aspettative.
Mentre gli effetti placebo e pigmalione rappresentano la possibilità di trarre benefici dalle aspettative, gli effetti nocebo e lucifero rappresentano la meno allettante possibilità di subire effetti negativi. In tutti i casi elencati gli effetti ottenuti sulla realtà dipendono dalle nostre convinzioni e aspettative. Ecco perché è utile conoscere meglio queste affascinanti dinamiche, per non subire passivamente, ma utilizzare attivamente, determinati “incantesimi”.
Nonostante la fama guadagnata dagli esperimenti di Rosenthal e Zimbardo essi non furono i primi a fare esperimenti sul fenomeno della profezia che si autorealizza, infatti già negli anni 40 due sociologi americani (R. Merton e W. Thomas) avevano notato quanto questo meccanismo mentale fosse presente nella psicologia di massa applicata all'economia. Per esempio, se le persone si aspettano che una certa banca stia per fallire, guidati da questo timore finiranno per prelevare i loro risparmi, condannando realmente la banca al fallimento. E questo a prescindere delle reali disponibilità iniziali della banca (allo stesso modo per cui se un insegnante si attende scarse prestazioni da un alunno, quest'ultimo avrà più probabilità di essere effettivamente mancante in alcune materie, indipendentemente dalle sue effettive capacità, un altro esempio dell'effetto lucifero). Infatti, come recita il teorema di Thomas, «Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze».
A divulgare per primi al grande pubblico la profezia che si autorealizza sono stati Paul Watzlawick e Giorgio Nardone (1997), i quali ne hanno approfondito le implicazioni in ambito non soltanto sociale ma soprattutto clinico psicologico. Infatti l’ansia di ciò che può accadere nel futuro (o meglio, ciò che io profetizzo che mi possa accadere) ha un importante ruolo nella formazione del disturbo da attacco di panico (DAP), poiché è proprio l’ansia che anticipa un possibile danno futuro che spinge la persona a cadere nella trappola delle strategie di evitamento, richiesta di aiuto, precauzioni e controllo, e sono proprio queste strategie che la imprigionano in una zona di comfort sempre più ristretta dalla quale non riuscirà più a uscire e nella quale svilupperà l'attacco di panico. Ed è proprio cosi che la paura di un danno futuro crea una realtà disfunzionale. Nel caso invece della depressione, invece, le aspettative negative di un futuro privo di speranza immobilizzano la persona gettandola nello sconforto; la convinzione dell'immutabilità della propria condizione porta la persona a non agire ed a lasciarsi andare, oppure ad arrendersi al primo ostacolo, creando cosi una realtà e un destino senza via d’uscita. L’ipocondriaco, invece, proprio attraverso la paura di ammalarsi finisce per alterare il normale funzionamento del suo organismo, causando così il tanto temuto malessere (effetto nocebo).
Ecco sintetizzata la formula passo per passo della profezia che si autorealizza:
A) Un’asserzione --> B) presa per vera --> C) che instilli precise aspettative --> D) che spingano a compiere determinate azioni --> E) che producano gli effetti reali attesi.
Come emerge dai numerosi esperimenti analizzati da D. Lo Presti, "affinché una predizione si realizzi non è importante che l’asserzione iniziale sia fondata o meno, ma è sufficiente che venga presa per vera, in modo da condizionare dapprima le aspettative e poi i comportamenti concreti di chi le dà credito. In questo modo una realtà dapprima solo immaginata diventa concreta proprio per mano di chi si adopera, ingenuamente, per costruirla. Le aspettative sono quel ponte tra lo psichico e il fisico, tra il pensiero e la realtà concreta: è infatti sul loro impulso che pianifichiamo le nostre azioni. Quelle azioni tramite le quali edifichiamo il mondo intorno a noi" (Lo Presti D. 2018, La profezia che si autorealizza. Il potere delle aspettative di creare la realtà ).
Dott. Marsilli Francesco
fonti:
"Psicologia contemporanea"n°275 del 20/08/2019
La profezia che si autorealizza. Il potere delle aspettative di creare la realtà, Lo Presti D. 2018, Flaccovio Dario Editore
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